Savona saluta la Consob: “Serve un nuovo ordine monetario internazionale”
di Martina Taddei
Il 20 Giugno 2025, a Milano, si è tenuto il discorso annuale del Presidente della Commissione
Nazionale per la società e la borsa, Paolo Savona. Dalla necessità di riforma dell’assetto istituzionale
finanziario dell’Unione Europea all'intelligenza artificiale, passando per la “faglia tellurica” delle
criptovalute e la necessità di un euro digitale decentralizzato, la riflessione al centro del discorso di
Savona va ben oltre il bilancio annuale delle attività Consob. Chiama in causa la politica, nazionale e
sovranazionale, la BCE e gli stessi risparmiatori, le sfide geopolitiche attuali, il ruolo dell’innovazione
tecnologica nel mondo attuale. Savona suggerisce, quindi, che quello della cooperazione, intesa nel suo più ampio significato, può essere una delle chiavi di soluzione alle attuali difficoltà globali, forse la più
necessaria.
Nel fornire il bilancio tecnico delle attività portate a termine nel corso dello scorso anno dalla Consob,
Paolo Savona non risparmia alcun numero: dalle pratiche alle delibere, al ruolo svolto nel contesto
dell’attività di regolamentazione normativa anche in seno all’UE, l’importante mole di lavoro svolto
dalla Commissione è stata ragguardevole. Specialmente se unita alla crescente informatizzazione
gestionale, che ha portato indubbi benefici di risultato sui servizi, contribuendo tra le altre cose a
rendere l’Italia appetibile agli occhi degli investitori esteri.
Diversamente dal soffermarsi sul mero elogio dei risultati positivi della Consob, la riflessione ad
ampio respiro di Savona si sviluppa fino a configurare un’analisi lucida e comprensiva degli attuali
rischi endemici del sistema finanziario globale. Primo tra tutti, le criptovalute. Il parallelismo tra esse
e l’estrema inconsistenza dei mutui derivati subprime, radice strutturale della crisi finanziaria del
2008, esemplifica chiaramente l’approccio del Presidente alle cryptocurrencies. La
critica si estende al sistema delineato dal MiCAR, che rischia di illudere circa la legittimità conferita
dagli Stati a tali strumenti, e all’inadeguatezza di una cooperazione transnazionale in tal ambito, e
ancora, la “priva di visione complessiva del problema” regolamentazione statunitense, attuata per
mezzo degli ordini esecutivi del Presidente Donald Trump. Savona avverte e scongiura, citando
Collodi ed il Campo dei Miracoli di Pinocchio, in riferimento all’illusione di facili guadagni derivanti
dallo scambio di criptovalute.
In tema Unione Europea, la controproposta di Savona è per un euro digitale basato sul DLT, più
conoscibile e sicuro rispetto alle cripto. Non si tratta di un obiettivo singolo, ma è parte integrante di
una vera e propria proposta di riforma dell’assetto europeo di regolamentazione dei mercati finanziari
e monetari, finalizzato in termini generali a portare a termine il processo di dematerializzazione delle
attività finanziarie, evitando al contempo la frammentazione legislativa tra Stati ed incoraggiando la
creazione di un’autorità di sorveglianza unica e centralizzata. La critica all’attuale frammentarietà
gestionale dell’Unione Europea si articola in chiave costruttiva, attraverso il suggerimento finale di
coordinare il TUF nazionale con il golden power, e di armonizzare lo screening sugli investimenti
esteri.
In conclusione al proprio intervento, Savona non cela la preoccupazione per le crescenti difficoltà che
l’attività di vigilanza finanziaria si ritrova a dover fronteggiare; dal perseguimento della sostenibilità
climatica, alle nuove normative in tema di privacy, passando per l’intricato mondo delle fake news sui
social media, specialmente se in un contesto di riduzione della cooperazione internazionale, come
quello attuale. Allo stesso modo, però, ricorda al pubblico presente, e a distanza, che il solo fatto di
possedere un vantaggio, come quello costituito dall’innovazione tecnologica, non debba essere
considerato un elemento dato per certo, poiché il mantenimento del benessere sociale e collettivo,
lungi dall’essere assunto ad elemento imprescindibile ed eterno, dev’essere mantenuto attivamente. In
questo contesto, il ripensamento dell’euro in chiave digitale assumerebbe un significato storico nel
percorso verso una forma di cooperazione in cui l’Unione Europea possa rivestire un ruolo stabile,
facendosi portavoce dello spirito di riforma espresso dalle parole del Presidente. E uno dei messaggi
“di speranza” strategicamente sottolineati più volte da Savona, è proprio quello che la cooperazione
sia l’unica strada percorribile per affrontare le crisi sistemiche di oggi e di domani.