Milano

Tavola Rotonda, “Riusare: estendere la vita dei prodotti, recuperare gli scarti, migliorare la vita” 
Nicola Giuggioli, CEO, Eco Age
Simone Santini, Vice President Sales Italia, Adidas
Michele Pontecorvo, Vicepresidente Ferrarelle s.p.a.
Matteo Brazzoli, Business Development Director, Sirap Group
Federico Carli, Presidente Associazione di Cultura Economica e Politica Guido Carli
Arthur Huang, CEO, Miniwiz

Modera: Giovanni De Cesare, Human Innovator

Le città del futuro interconnesse.

Pochi anni fa, per la prima volta nella storia dell'umanità, la popolazione urbana ha superato la popolazione rurale. Le aree urbane ospitano oggi il 55% della popolazione mondiale (4 miliardi di persone); qui si produce l’85% del PIL globale, si consumano il 75% delle risorse, si produce oltre il 50% di rifiuti e si genera l’80% delle emissioni di gas a effetto serra. Il peso delle città è destinato a aumentare ulteriormente: secondo le proiezioni delle Nazioni Unite, nel 2050 quasi il 70% della popolazione mondiale vivrà in nuclei urbani, con gli attuali trend demografici, ciò significa che circa 7 miliardi di individui abiteranno in megalopoli, metropoli, grandi e medie città, il 90% delle quali è localizzato nei pressi di zone costiere.

Questi dati, estremamente significativi per le loro implicazioni sociali, economiche, politiche e urbanistiche, assumono straordinario rilievo per la sfida che ci pone il cambiamento climatico.

Alla COP21 di Parigi i governi di 195 paesi hanno concordato di mantenere l'aumento della temperatura mondiale al di sotto di 2°C rispetto ai livelli preindustriali, fissando la soglia-obiettivo della tollerabilità a 1,5°C. Purtroppo esiste un sensibile scostamento tra l’ambizione dell’Accordo e la traiettoria lungo la quale il mondo si sta muovendo. In assenza di un cambio di passo nella lotta al cambiamento climatico, i fenomeni meteorologici estremi, a cui già assistiamo con preoccupante frequenza, diventeranno la normalità. Non si arresteranno lo scioglimento dei ghiacci e l’innalzamento del livello del mare.

Le città sono dunque notevolmente esposte alla minaccia del cambiamento climatico, allo stesso tempo ne sono causa non secondaria. È proprio nei grandi agglomerati urbani che bisogna avviare la transizione energetica e la trasformazione dell'attuale sistema verso un modello economico circolare. Le città possono diventare il principale laboratorio dei cambiamenti che saremo obbligati a promuovere: la mitigazione e l’adattamento ai cambiamenti climatici, forse, può essere un’opportunità per rilanciare la crescita economica e superare gli squilibri globali che generano tensioni e insicurezza.

Federico Carli, 14 marzo 2019, Milano, IT’S CIRCULAR FORUM

Federico Carli, 14 marzo 2019, Milano, IT’S CIRCULAR FORUM