Roma
Palazzo dell’Informazione - Adnkronos
Piazza Mastai 9
Interventi introduttivi:
Alfonso Pecoraro Scanio - Presidente Fondazione UniVerde
Giancarlo Morandi - Presidente Cobat
Interventi:
Davide Crippa - Sottosegretario, Ministero dello Sviluppo economico
Carla Ruocco - Presidente Commissione Finanze, Camera dei Deputati
Enrico Brugnoli - Dirigente di ricerca, Consiglio Nazionale delle Ricerche
Pasquale Russo - Direttore Generale, Link Campus University
Federico Carli - Presidente Associazione di cultura economica e politica Guido Carli
Salvatore Micillo - Sottosegretario, Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare
Presenta il Rapporto: Antonio Noto - Direttore IPR Marketing
Modera: Francesco Piccinini - Direttore Fanpage.it
Il "XVI Rapporto: Gli italiani, il solare e la green economy" presenta elementi di conforto in un quadro altrimenti, se non allarmante, poco incoraggiante. L'analisi del XVI Rapporto, promosso da Fondazione UniVerde, Cobat e IPR Marketing Sondaggi e Ricerche, consente di allargare lo sguardo e di svolgere alcune riflessioni relative alla situazione dell'Italia e dell'Europa, allo scopo di trasformare la sfida del cambiamento climatico in opportunità.
La cornice generale: nonostante gli sforzi della comunità internazionale, le emissioni complessive di gas nocivi sono in costante aumento; c'è una chiara tendenza ascendente circa il riscaldamento globale del pianeta; la pressione demografica sulle scarse risorse della terra è sempre più violenta; permane la stagnazione economica in Italia e in Europa.
Gli elementi di conforto: gli italiani guardano alle energie rinnovabili con radicato e crescente favore; esistono ostacoli da rimuovere (burocrazia complicata, costi alti, complessità tecnica), che tuttavia sono percepiti come meno duri di una volta; la carbon tax è considerata una misura positiva; la trasformazione energetica è reputata un passaggio in grado di promuovere, investimenti, innovazione, crescita e occupazione. Quest'ultimo punto è cruciale e attesta la saggezza maturata dall'opinione pubblica italiana sulla questione.
Per trasformare la sfida in opportunità, la politica deve muoversi su un doppio piano d'azione: domanda e offerta.
Domanda: il Rapporto dimostra che i cittadini italiani sono pronti a raccogliere la sfida, che esiste la maturità necessaria per rivolgere i consumi a prodotti rispettosi dell'ambiente e a modificare i propri comportamenti in modo responsabile. Più in generale, la popolazione europea sembra aver sviluppato una sensibilità elevata nei confronti dei temi ambientali. Pertanto un'opportuna opera di educazione, diffusione della conoscenza e sensibilizzazione appare destinata a ottenere successo e a poter orientare la domanda dei consumatori italiani ed europei verso beni e servizi compatibili con l'ambiente.
Offerta: proteggere l'ambiente e contrastare il cambiamento climatico significa adottare nuove tecnologie, innovare; innovare significa fare investimenti, principale motore dell'economia di qualunque paese; fare investimenti significa rilanciare la crescita europea; rilanciare la crescita significa creare occupazione reale, non sussidiata. Attorno alla questione ambientale è possibile creare il consenso politico per dare avvio a un intelligente e cospicuo piano d'investimenti in Europa.
La sfida ambientale costituisce una grande opportunità per l'Italia, che può porsi quale traino politico all'interno dell'UE per l'adozione di una strategia per la crescita sostenibile, tale da rilanciare i pallidi tassi di sviluppo che hanno caratterizzato la nostra economia negli ultimi 25 anni.
La sfida ambientale costituisce una grande opportunità per l'Europa, che può dare attuazione a un principio, la tutela dell'ambiente, del patrimonio artistico e culturale, presente in tutti i Trattati, da quelli di Roma (1957), passando per Maastricht (1992), fino a Lisbona (2007) e in questo modo sostenere l'economia del continente e riavvicinare cittadini e istituzioni.
Sull'Europa e sugli Stati Uniti ricade il dovere di avviare una cooperazione, che coinvolga in primo luogo le giovani generazioni, volta a evitare il "climate casino" (Nordhaus): la roulette russa del dramma ecologico. L'Italia può giocarvi un ruolo da protagonista.


