La geopolitica del 2021. La Russia di Putin

INTRODUCE E MODERA
Federico Carli, Presidente dell’Associazione Guido Carli

INTERVENGONO
Pialuisa Bianco – giornalista, fondatrice del centro studi Longitude e dell’omonima rivista
Renzo Cianfanelli – corrispondente, inviato e testimone di conflitti contemporanei per BBC, Corriere della Sera e altri media internazionali. A New York lavora presso la sede dell’ONU
Stash Luczkiw – scrittore americano, autore di numerosi saggi sulla cultura slava
Umberto Vattani – Presidente della Venice International University, già Segretario Generale del Ministero degli Affari Esteri

In una fase di grande complessità sul piano internazionale, l’Associazione Guido Carli ha scelto la Russia come tema del terzo incontro del ciclo di seminari «La geopolitica del 2021». Il webinar «La Russia di Putin» nasce con lo scopo di approfondire l’analisi su un paese di primaria importanza nello scacchiere globale. Il dibattito ha visto protagonisti Federico Carli, presidente dell’Associazione, e un panel di esperti di relazioni internazionali: Pialuisa Bianco, Renzo Cianfanelli, Stash Luczkiw e Umberto Vattani.

Per l’Associazione Guido Carli la Russia acquisisce un’intima rilevanza per motivi storici: nel 1963 Guido Carli intraprese il suo primo viaggio istituzionale a Mosca. Da allora con frequenza biennale iniziò a recarsi presso la Gosbank per tentare di comprendere il sistema sovietico, all’epoca visceralmente diverso rispetto al modello italiano ed europeo, e pressoché sconosciuto. Alla diversità del sistema russo si aggiunge anche la mutevolezza quale caratteristica che più di altre ha ne influenzato il ruolo nella scena internazionale. Soltanto il Novecento ha conosciuto ben tre varianti di Russia: l’Impero zarista, l’Unione Sovietica e l’attuale Federazione Russa. Comun denominatore delle tre configurazioni è il tratto della multinazionalità, a cui si accompagna un respiro globale. All’inizio degli anni Novanta le difficoltà economiche e politiche sembravano aver condannato la Russia alla marginalizzazione internazionale. All’alba del nuovo millennio, il punto di svolta è l’ascesa di Vladimir Putin, garante di una ritrovata stabilità interna e perno di una fase di crescita. Da qui l’uscita dal regionalismo e la ricerca di un nuovo ruolo nelle dinamiche globali.

Il dibattito organizzato dall’Associazione Guido Carli si propone di riflettere in maniera critica sulle caratteristiche e sulle implicazioni geopolitiche della presidenza di Putin, con un approccio che indaga le ragioni profonde degli accadimenti e che strizza un occhio agli sviluppi futuri.

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