Roma
Banca Passadore & C.
Piazza di Monte Citorio 115

Introduce:
Federico Carli

Partecipano:
Andrea Cioffi, Sottosegretario allo Sviluppo economico
Andrea Goldstein, curatore del libro “Agenda Italia 2023”
Fabrizio Coricelli, Professore di Economia, Paris School of Economics & Università di Siena
Tiziano Treu, Presidente CNEL

Modera: Fiorina Capozzi, il Fatto Quotidiano

Agenda Italia 2023 ha un intendimento ambizioso: “suggerire riforme concrete e d’impatto” per consentire all’Italia di superare la stasi economica e sociale degli ultimi anni, muovendo da una approfondita analisi della situazione.

Il libro curato da Andrea Goldstein è suddiviso in quattro blocchi: 1) Lo stato dell’economia italiana, 2) l’Italia in Europa, 3) Politiche sociali, 4) Tessuto produttivo. Ciascun blocco, come fosse un mosaico, è declinato nei numerosi tasselli che lo compongono, ognuno dei quali analizzato da un esperto della materia. 

 Questa discussione avviene in un momento che la rende ancor più significativa: due giorni dopo la manovra finanziaria approvata dal governo, alla quale sono seguite interviste, dichiarazioni e reazioni di grande rilievo.

 Il libro ha il merito di suscitare riflessioni al di là delle materie di cui tratta e sulle quali si può o meno essere d’accordo, ne elenchiamo cinque:

 1) I problemi economici dell’Italia sono di lunga lena (un quarto di secolo), possono essere riassunti in vuoto di produttività e vuoto di domanda aggregata. 

2) Il tema antico della definizione chiara di strumenti e obiettivi economici è nuovamente aperto, occorre definire con chiarezza quali sono gli obiettivi che si vogliono perseguire e quali sono gli strumenti che si vogliono utilizzare per il raggiungimento dei traguardi desiderati. 

3) È sul tavolo  la questione dell’assetto corretto che deve presiedere ai rapporti tra tecnica e politica in una democrazia liberale.

4) Il ruolo giocato dalla stampa in questi anni deve essere oggetto di riflessione. Nel 2000 il Corriere della Sera vendeva quasi 1 milione di copie, oggi circa 200.000. La televisione generalista continua a essere fruita dalla parte più anziana della popolazione, mentre tra i giovani i social media sono diventati strumento decisivo. 

5) Il ruolo svolto dagli intellettuali in questi ultimi 25 anni è tema altrettanto degno di riflessione; secondo il compianto Marcello de Cecco gli intellettuali sono nei tempi attuali “a rimorchio”, hanno cessato di svolgere la sana funzione critica che induceva negli anni Settanta Federico Caffè, ascoltato e stimatissimo consulente del governatore della Banca d’Italia, a criticare duramente l’operato di colui per il quale svolgeva la funzione di consigliere.

 I nessi tra questi cinque piani sono evidenti e devono essere analizzati per offrire al Paese una via d’uscita dalla stagnazione economica e sociale.

 Marcello de Cecco ci offre una chiave: la storia è maestra per un economista, per un intellettuale. L’esperienza degli anni Cinquanta e Sessanta, gli anni d’oro dell’economia italiana, ci può fornire gli spunti per ricreare quelle condizioni, all’interno delle quali, la straordinaria capacita di lavoro e l’inventiva degli italiani consentono di raggiungere risultati eccezionali.